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La natura affascina l’uomo da moltissimo tempo e per questo la studia per capirla. La sensazione di armonia, piacevolezza e splendore che si può provare osservandola può essere attribuita ad una proprietà matematica, che si può trovare in molti esempi: una conchiglia, i petali di una rosa, un ciclone  o una galassia. Stiamo parlando della sezione aurea, non per nulla definita anche come “divina proporzione”. La conosci? Non preoccuparti, te lo spieghiamo! Questo concetto si può applicare anche al mondo dell’architettura e del design. Non perderti il nostro programma superiore in design e decorazione di interni.

Sezione Aurea

La sezione aurea o rapporto aureo, già nota agli antichi greci e venerata dai teorici del Rinascimento, è la parte di una linea (L) divisa in due parti diseguali che ha una proporzione matematica particolare: l’intero segmento (L) sta alla parte più lunga (a) come questa sta alla parte più corta (b), cioè L : a = a : b. Indicata con la lettera greca φ (phi), la sezione aurea è un numero la cui espansione decimale prosegue all’infinito senza mai ripetersi senza uno schema generale.

sequenza phiLa connessione fra i numeri di Fibonacci e la sezione aurea venne verificata nel XIX secolo: se ogni numero di Fibonacci viene diviso per quello precedente, man mano che avanziamo nella sequenza il risultato ottenuto tende a φ cioè si avvicina progressivamente alla sezione aurea.

La sezione aurea è una costante matematica che assicura l’armonia delle proporzioni in ogni progetto architettonico, nel disegno, nella fotografia, nella grafica e addirittura nei testi.

Applicazione nell’arte e l’architettura

L’uomo ha sempre cercato di copiato la natura per ottenere la bellezza nelle sue opere d’arte, di qualsiasi tipo siano. Proprio il nome sezione aurea deriva dall’utilizzo greco di questa formula, che veniva utilizzata per calcolare le proporzioni armoniose tra le varie parti degli edifici o delle statue rappresentanti le figure umane. Si trova ad esempio nel Partenone nell’Acropoli Ateniese e nelle proporzioni delle Cariatidi che reggono l’Eretteo.

Uno degli esempi più celebri in pittura è quello rappresentato dalla Gioconda. Nell’opera di Leonardo da Vinci la proporzione aurea è visibile nella disposizione degli elementi del viso, nell’area che va dalla testa al mento e in quella che va dal mento alle mani. Lo stesso accade con la facciata della cattedrale di Notre Dame. Se si osserva attentamente si potranno infatti individuare segmenti aurei tra le varie componenti architettonici.

Applicazione nel design

Il concetto sembra difficile, ma come dicevamo in fondo non lo è. Esistono diversi trucchi per poter applicare questa proporzione nell’ambito del design. Un trucco è la famosa regola dei terzi. Consiste nel suddividere la pagina, la foto o il layout su cui si sta lavorando in tre parti verticali e in tre parti orizzontali. I 4 punti in cui queste linee si incontrano sono quelli su cui andrà focalizzata l’attenzione.

Persino nella formattazione dei testi il rapporto aureo viene utile. Ad esempio se si vuole ricavare la grandezza più armoniosa per il titolo di un paragrafo il cui testo ha un corpo di 14 punti, si può moltiplicare il corpo per 1,618 (14 x 1,618 = 22,652). Quindi un titolo di 22 o 23 punti sarà sicuramente perfetto per un paragrafo di corpo 14.

Se ci si occupa ad esempio di web design si può strutturare un layout con due colonne aventi rapporto aureo. Se si parla di grafica editoriale si può applicare la sezione aurea per impaginare il testo di un libro sfruttando i canoni aurei. Nel caso del logo design si può sfruttare la costante phi per ottenere la giusta proporzione tra l’altezza e la larghezza del marchio o tra il simbolo e il logotipo.

Come dicevamo, l’uomo cerca di imitare la natura da sempre per riuscire ad ottenere la proporzione visiva perfetta e la applica a tutto ciò che crea.